Perché
il Senato si dimostrò ostile a Pompeo? |
Quando Pompeo tornò a Roma, il
Senato si dimostrò
ostile nei suoi confronti perché temeva che il suo
potere
personale divenisse eccessivo rispetto a quello del Senato.
|
Come
si dimostrò l'avversione
del Senato nei confronti di Pompeo? |
L'avversione del Senato nei confronti di Pompeo ebbe come
conseguenza il rifiuto delle sue
richieste.
Mentre Pompeo, una volta tornato a Roma, aveva congedato le
sue truppe con l'intento di rispettare la legalità, il
Senato non volle acconsentire alla distribuzione delle
terre ai
suoi veterani,
cosa che era una prassi comune nel caso di eserciti
congedati, né volle ratificare i
provvedimenti adottati da
Pompeo in Asia.
|
Quali
figure dominavano a Roma nel 60 a.C.?
|
Nel 60 a.C. a Roma dominavano tre figure estremamente influenti:
- quella di Pompeo, che aveva ottenuto successi militari in
Spagna contro Sertonio,
nel Mediterraneo contro i pirati,
in Asia contro Mitridate;
- quella di Crasso, noto per la sua
enorme ,
che era riuscito ad accumulare in
pochissimo tempo.
|
Chi
era Caio Giulio Cesare? |
Caio Giulio Cesare era nipote di
Mario
e, pur venendo da
un'antica famiglia patrizia, si era
schierato dalla parte del popolo. Egli era riuscito a conquistare molti consensi tra le
folle. Cesare aveva avuto contatti anche con Catilina, ma non
aveva voluto prendere parte alla sua congiura ritenendola
un'impresa con scarse possibilità di successo.
|
Cosa
decisero di fare Cesare, Pompeo e Crasso? |
Cesare decise di proporre la sua
candidatura come console, ma avendo l'aperta opposizione del Senato, la sua
nomina era improbabile. Per questo cercò di ottenere l'appoggio
di Pompeo e di Crasso.
Cesare, Pompeo e Crasso anziché scontrarsi tra loro decisero
di stipulare un accordo privato il quale prevedeva
che:
- Pompeo e Crasso avrebbero appoggiato la candidatura
di Cesare;
- Cesare, una volta eletto console, avrebbe fatto approvare:
- la distribuzione delle terre ai veterani di Pompeo;
- i provvedimenti proposti da Crasso per permettere ai
cavalieri la gestione degli
appalti.
|
Che
nome fu dato a tale accordo e per quale motivo? |
L'accordo, stipulato a Lucca nel
60 a.C., fu chiamato
primo triumvirato. Questo nome fu scelto perché si trattava di
un accordo stipulato tra tre uomini che, senza modificare la
Costituzione repubblicana, andavano segretamente a collaborare
con lo scopo di predominare sullo Stato.
|
Cosa
accadde dopo la elezione di Cesare? |
Una volta che Cesare fu eletto console, egli realizzò il
programma che aveva concordato con gli altri triumviri.
Cesare fece
approvare direttamente dai Comizi, data
l'ostilità del Senato, i seguenti provvedimenti:
- alla plebe romana furono assegnate
terre acquistate con i
bottini e le entrate provenienti
dall'Asia;
- ai pubblicani d'Asia venne
ridotto il canone sugli
appalti.
|
Cosa
fece Cesare prima che scadesse il suo mandato? |
Prima che scadesse il suo mandato, Cesare si preoccupò di farsi
assegnare, per un periodo di 5 anni, la Gallia Cisalpina e
l'Illiria, a cui si aggiunse
poco dopo anche la Gallia Norborese.
In questo modo si contravvenne al principio dell'annualità degli incarichi
proconsolari.
Attraverso questi incarichi Cesare mirava a conservare il suo
potere e a procurarsi quel prestigio militare che ancora non
aveva, ma che gli era necessario per competere con Pompeo. A
questi obiettivi si aggiungeva anche quello di ottenere l'appoggio di un
proprio esercito.
|
Perché
Cesare scelse, come province, proprio la Gallia e l'Illiria?
|
Il fatto che Cesare scelse come province proprio la Gallia e
l'Illiria
non fu casuale.
Egli avrebbe potuto optare per delle province più ricche e
tranquille, invece preferì delle province poco
ambite, ma che
potevano permettergli di fare nuove
conquiste.
|
Cosa
fece Cesare, prima di partire, per evitare di lasciare campo
libero ai suoi avversari? |
Prima di partire Cesare, per evitare di lasciare campo libero ai
suoi avversari, trovò un valido aiuto nel suo sostenitore Clodio, il quale era un
patrizio che aveva rinunciato alla sua
condizione per diventare tribuno della
plebe.
Clodio era un uomo ribelle e violento. Egli fece approvare
una legge che dichiarava
colpevole chiunque avesse fatto condannare a
morte un cittadino romano senza un regolare processo e senza
concedere loro il diritto d'appello. Questa legge aveva lo scopo
di colpire Cicerone, esponente degli
ottimati e fautore di una
politica moderata, che aveva fatto condannare a morte i complici
di Catilina. Cicerone, per evitare di trovarsi di fronte ad un
tribunale come imputato, lasciò Roma per andare in
esilio.
Cesare riuscì a far allontanare da Roma anche Catone
facendogli affidare l'incarico di trasformare in provincia
l'isola di
Cipro, donata
dal re d'Egitto ai Romani.
In questo modo Cesare era riuscito a mandare lontano i due
uomini politici che potevano avere un certo ascendente su Pompeo
e potevano indurlo a rompere l'alleanza del triumvirato.
|