LA SPEDIZIONE ATENIESE IN SICILIA

LA SPEDIZIONE IN SICILIA E IL TRADIMENTO DI ALCIBIADE

Quali furono i motivi della spedizione ateniese in Sicilia?

Le mire espansionistiche di Alcibiade si erano concentrate sulla Sicilia.

Il suo obiettivo era quello di conquistare l'isola in modo da appropriarsi delle sue risorse naturali. In questo modo Atene avrebbe potuto pensare, successivamente, di conquistare anche l'Africa settentrionale, di abbattere Cartagine e di stabilire così il suo assoluto predominio sul Mediterraneo.

Quale fu l'occasione che portò alla spedizione in Sicilia?

L'occasione che portò alla spedizione ateniese in Sicilia venne dalla richiesta di aiuto che la città di Segesta fece ad Atene nel 415 a.C.

Segesta era stata attaccata da Selinunte alleata di Siracusa. Quest'ultima era, a sua volta, alleata di Sparta.


Spedizione in Sicilia

Quali furono le opinioni degli ateniesi in merito all'intervento a favore di Segesta?

Gli ateniesi si divisero in due correnti in merito all'intervento a favore di Segesta:

  • una, guidata da Alcibiade che riteneva che Atene avrebbe potuto trarre grandi vantaggi da un eventuale intervento in Sicilia;
  • l'altra, guidata da Nicia, più prudente.

A prevalere fu la corrente interventista di Alcibiade.

Chi fu messo a capo della spedizione in Sicilia?

A capo della spedizione in Sicilia furono posti tre strateghi: Nicia, Alcibiade e Làmaco.

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Come i tre strateghi volevano condurre la spedizione?

I tre strateghi non si trovarono d'accordo su come condurre la spedizione:

  • Làmaco voleva sfruttare l'effetto sorpresa e assalire Siracusa in modo da trovarla impreparata;
  • Nicia voleva limitarsi ad aiutare Segesta per poi tornare ad Atene;

  • Alcibiade pensava di attaccare i centri minori e di assalire, solo successivamente, Siracusa.

Cosa accadde che compromise la spedizione?

Proprio appena era iniziata la campagna in Sicilia arrivò l'ordine per Alcibiade di tornare in patria per difendersi da un'accusa di sacrilegio.

Infatti, prima della partenza per la Sicilia, era stata effettuata una profanazione: le erme di pietra, cioè le piccole statue di pietra dedicate al Dio Ermete, simboli di fecondità e di protezione della proprietà che si trovavano nella città erano state mutilate nel volto. Nessuna sapeva chi fosse stato, ma si diffuse la voce che l'autore del sacrilegio fosse Alcibiade che fu richiamato ad Atene per essere processato.

Probabilmente la profanazione di cui veniva accusato Alcibiade nascondeva il desiderio di liberarsi di lui.

Come reagì Alcibiade?

Alcibiade partì per fare ritorno ad Atene, ma immaginando una condanna si diresse a Sparta dove fu raggiunto dalla notizia della sua condanna in contumacia, cioè in assenza dell'imputato, alla pena di morte.

Alcibiade finì col diventare consigliere degli Spartani, ai quali suggerì di andare in soccorso di Siracusa.

Come si concluse la spedizione di Sicilia?

L'arrivo di Sparta determinò la sconfitta di Atene, nel 413 a.C., che perse la sua flotta.

Nicia fu ucciso, mentre gli altri militari furono venduti o resi schiavi e condannati ai lavori nelle cave di pietra della città in condizioni disumane.

Perché secondo molti storici la spedizione in Sicilia segnò la fine della guerra del Peloponneso?

Secondo molti storici la spedizione in Sicilia segnò la fine della guerra del Peloponneso perché fu l'episodio decisivo e, nonostante seguirono ancora altri scontri, Atene non riuscì più a risollevarsi.

 
 
 


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