LE VITTORIE DI ANNIBALE NELLA SECONDA GUERRA PUNICA
LA BATTAGLIA DELLA TREGLIA E QUELLA DI CANNE
Cosa fece Annibale una volta arrivato in Italia?
Una volta arrivato in Italia, Annibale non fu in condizioni di puntare subito su Roma: il suo esercito era stanco per la fatica di superare le Alpi: questa impresa, infatti, era durata per mesi.
Così Annibale preferì, fermarsi nell'Italia settentrionale, dove si alleò con i Galli.
Quando si scontrarono Romani e Cartaginesi?
Il primo scontro tra Romani e Cartaginesi si ebbe presso il Ticino e si risolse con la sconfitta dei Romani.
Nel 218 a.C. i Romani furono sconfitti nuovamente nella battaglia della Trebbia.
Infine, nel 217 a.C., i Romani furono sconfitti ancora sul lago Trasimeno.
Come si rivelarono le aspettative di Annibale circa un'alleanza con i popoli italici?
Le aspettative di Annibale, convinto che i popoli italici si sollevassero contro Roma, si rivelarono non realistiche perché le città italiche non si schierarono contro Roma anzi, continuarono a fornire soldati ai Romani.
Cosa dimostrò questo fatto?
Questo fatto dimostrò che l'amministrazione di Roma era stata molto saggia.
Cosa decise di fare, allora, Annibale?
Annibale, non se la sentì ancora di attaccare direttamente Roma e decise di girare al largo e dirigersi verso l'Italia meridionale.
Come pensava, Roma, di evitare l'attacco alla città?
A Roma vi erano due diverse correnti di pensiero su come evitare l'attacco alla città.
Quinto Fabio Massimo, nominato dittatore era propenso alla prudenza. Egli si limitò a controllare da lontano le mosse dei Cartaginesi, senza scendere in battaglia e lasciando che il nemico si stancasse nel suo girovagare. Per questo motivo egli fu chiamato in modo dispregiativo il Temporeggiatore.
Questa sua tattica non era condivisa da tutti, anche perché i cittadini impegnati nell'esercito erano preoccupati perché i Cartaginesi avrebbero devastato i loro campi, mentre loro rimanevano fermi negli accampamenti senza poter combattere.
Allo scadere del mandato di Fabio Massimo, furono eletti consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone, i quali preferirono scontrarsi con Annibale a Canne in Puglia. Qui, nonostante l'esercito romano fosse di gran lunga più numeroso rispetto a quello Cartaginese, i Romani subirono l'ennesima sconfitta nel 216 a.C. Fu una sconfitta disastrosa, con moltissimi morti e prigionieri tra i Romani.
Ma la seconda guerra punica non era ancora terminata.