LA POESIA E IL TEATRO NELL'ETA' CLASSICA

LA CULTURA NELL'EPOCA CLASSICA DI ATENE

Durante l'epoca classica, quale fu il genere più importante nel campo della poesia?

Nell'epoca classica, il genere più importante nel campo della poesia fu la lirica.

Questa espressione deriva dal greco lyra, ovvero uno strumento musicale, perché la poesia era cantata con l'accompagnamento di uno strumento musicale. Il termine sta ad indicare un componimento poetico che esprime i sentimenti e gli stati d'animo del poeta.

Un particolare tipo di lirica è la lirica corale destinata ad essere cantata a più voci.

Chi fu il maggiore esponente della poesia greca?

Il maggiore esponente della poesia greca fu Pindaro.

Vissuto nel VI secolo a. C. egli è stato l'ultimo rappresentante della lirica corale.

Le sue opere erano cantate nelle feste religiose ed erano ascoltate da tantissime persone. I temi che trattava erano estremamente vari: una vittoria agonistica, la celebrazione di una città. Essi erano, spesso, gli spunti per riflettere sul destino umano.

Cosa si intende per "volo pindarici"?

Proprio la capacità di Pindaro di trasformare un episodio, anche banale, in un fatto universale diede luogo all'espressione "voli pindarici".

Quale fu il genere teatrale in cui Atene si distinse maggiormente nell'epoca classica?

Il genere teatrale in cui Atene si distinse maggiormente nell'epoca classica fu la tragedia.

Nata da rappresentazioni sacre, col tempo si allontanò dai suoi legami con il culto per divenire una forma di alta letteratura.

LA LEZIONE PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

Quali furono i principali autori di tragedie greche?

I principali autori di tragedie greche furono:

  • Frinico;
  • Eschilo;
  • Sofocle;
  • Euripide.

Quali furono le principali opere di questi autori e quali le caratteristiche delle loro tragedie?

Frinico fu autore della Presa di Mileto in cui raccontava l'infelice insurrezione ionica. L'opera prevedeva un solo attore che dialogava con il coro.

Eschilo fu autore del Prometeo incantato, de I sette a Tebe, I Persiani, Le Supplici e della trilogia dell'Orestea. Le sue opere mettevano in evidenza il contrasto tra la libera volontà dell'uomo e l'eredità della colpa che grava su di lui anche se egli non ne ha una diretta responsabilità. Con Eschilo si iniziano ad usare un secondo ed un terzo attore.

A Sofocle si deve l'impiego di un terzo attore sulla scena e l'uso delle maschere che potevano essere cambiate determinando un predominio dell'azione rispetto all'immobilità del coro. Nelle sue opere l'eroe colpevole viene colpito dalla sciagura, ma nella caduta riesce a redimersi. Tra le sue opere abbiamo l'Edipo re, l'Elettra, l'Aiace.

Tra le opere di Euripide ricordiamo Medea, Alcesti, Le Boccanti, Ifigenia in Aulide, Ifigenia in Tauride. I protagonisti delle tragedie di Euripide non sono più eroi astratti, ma uomini con dei propri sentimenti le cui passioni coinvolgono il pubblico.

Le tragedie furono l'unico genere teatrale nella Grecia dell'età classica?

Le tragedie non furono l'unico genere teatrale nella Grecia dell'età classica.

Diffuse furono anche le commedie, in particolare quelle di Aristofane. Egli, con grande fantasia, portava sulla scena perfidie, debolezze e vizi anche di uomini di grande statura morale, come Socrate. La sua comicità spesso era basata sulla contrapposizione tra verità e fantasia. I fatti della vita reale erano presenti in modo diretto, o solo come allusioni, nella trama della rappresentazione.

 
 
 


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