Qual
era la situazione a Cartagine dopo la sconfitta subita nella prima guerra punica?
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Dopo la sconfitta subita nella prima
guerra punica, a Cartagine si diffusero due diverse
correnti di pensiero:
- quella dei ricchi proprietari
terrieri capeggiati da Annone.
Secondo costoro, visto che la politica espansionista marittima-commerciale
seguita in precedenza era stata dispendiosa e rischiosa e si
era conclusa con la perdita della Sicilia e della Sardegna e il pagamento di
un forte tributo a Roma, era più opportuno puntare ad un espansionismo
territoriale che avesse come fine la conquista delle
coste del Nord Africa;
- quella dei mercanti,
degli imprenditori navali
e di parte del popolo,
capeggiati dalla famiglia Barca, e in particolar modo
da Amilcare Barca.
Costoro ritenevano che bisognava riprendere l'espansionismo
marittimo-commerciale che aveva portato ricchezza
e potenza a Cartagine.
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Quale
delle due posizioni prevalse? |
A prevalere fu la posizione della famiglia
Barca. Così, Cartagine rivolse
le proprie attenzioni verso la Spagna,
ricca di miniere e dotata di una posizione vantaggiosa per
creare delle basi per un'eventuale rivincita su Roma.
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Quali
furono le mosse dei Barca?
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Amilcare Barca, nel
periodo compreso tra il 237 e il 229 a.C, riuscì a conquistare buona parte della
Spagna
meridionale.
La sua opera continuò con il genero Asdrubale e con il figlio
Annibale.
I Cartaginesi fondarono in Spagna
la città di Cartagena.
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Quale
fu la reazione di Roma di fronte alla conquista di parte dei
territori spagnoli da parte dei Cartaginesi?
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La reazione di Roma, di fronte alla conquista di parte dei
territori spagnoli da parte dei Cartaginesi, fu quella di
allearsi con la città spagnola di Sagunto,
colonia greca situata sulla costa nord-est della penisola.
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Quale
fu l'episodio che fece scoppiare la seconda guerra punica?
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L'episodio che fece scoppiare la seconda guerra punica fu l'assedio
posto da Annibale alla città di Sagunto
(219
a.C.).
La città resistette all'assedio per otto mesi, fino a che,
cadde nelle mani dei Cartaginesi.
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Quale
piano aveva Annibale?
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Annibale, consapevole della superiorità navale di Roma e del
vantaggio dovuto al possesso delle tre maggiori isole del
Mediterraneo (Sicilia, Sardegna e Corsica), pensò di attaccare
Roma da settentrione attraversando molto rapidamente
la Spagna, i Pirenei, la Gallia, le Alpi, la Pianura Padana e
l'Appennino.
Annibale pensava che Roma, trovandosi il nemico in casa,
sarebbe rimasta pietrificata.
Inoltre sperava che le popolazioni
italiche si sarebbero
ribellate contro i Romani in modo da farsele alleate.
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Come
si mosse Annibale? |
Nel 218 a.C. Annibale partì
alla volta dell'Italia attraversando i Pirenei
e le Alpi con grandi sacrifici dato il clima rigido,
la presenza di pochi sentieri, le scarse possibilità di
approvvigionamento. Il suo esercito, formato da 25.000 uomini,
6.000 cavalli e più di 30 elefanti, arrivò nel territorio
italiano, attraverso il Piccolo S.Bernardo.
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