Qual
era l'atteggiamento del governo romano nei confronti dei culti
presenti a Roma e nelle province romane? |
Il governo romano, normalmente, lasciava libertà di culto sia a
Roma che nelle province romane. A
dimostrazione della sua grande apertura verso ogni forma di
religione, basti ricordare che, durante la sua espansione in
Italia, Roma aveva fatte proprie
molte delle divinità delle città vinte nella speranza che i
sacrifici a diverse divinità avrebbero reso più forte e più
sicura
Roma.
Così, con l'espandersi dei confini, agli dèì originari si
erano aggiunti anche quelli Etruschi, quelli
Greci e, infine,
anche quelli Egizi.
|
Perché,
allora, i Romani furono così ostili nei confronti dei
cristiani?
|
I Romani furono molto ostili nei confronti dei cristiani perché
essi:
- non accettavano di adorare
l'imperatore come un dio
poiché ritenevano che solo al loro Dio erano dovuti tali
onori e che venerare un uomo era da considerarsi un
sacrilegio;
- affermavano che non vi erano
differenze tra schiavi e
liberi, tra ricchi
e poveri;
- si opponevano alla violenza.
Inoltre le comunità cristiane apparivano come uno Stato
all'interno dello Stato con proprie
regole.
La dottrina cristiana veniva vista, quindi, come una minaccia
ai privilegi sociali ed economici dei
possidenti e di coloro che erano al potere che temevano che i
cristiani potessero destabilizzare l'organizzazione
della società romana. Per questo essi erano considerati dei traditori e dei
ribelli.
Inoltre, l'isolamento delle comunità cristiane portava molti
a pensare che ciò fosse dovuto a comportamenti scandalosi e
condannabili.
|
Come
si manifestò l'ostilità dei Romani nei confronti dei
cristiani?
|
L'ostilità dei Romani nei confronti dei cristiani si manifestò
con l'accusa di diffondere l'odio
tra l'umanità, di attirare carestie
e malattie.
Tali ostilità sfociarono in vere e proprie
persecuzioni iniziate nel 64 a.C. ad opera di
Nerone.
|
Di
cosa, Nerone, accusò i cristiani? |
Nerone accusò i cristiani di essere responsabili dell'incendio
che aveva distrutto gran parte di Roma, pur sapendo che essi
erano innocenti.
|
Chi
morì, tra gli altri, durante questa persecuzione? |
Durante questa persecuzione morirono, tra gli altri, anche
San
Pietro e San
Paolo.
San Pietro fu crocifisso là dove oggi sorge la basilica che
porta il suo nome.
San Paolo venne decapitato.
|
Quale
fu l'ultima persecuzione dei cristiani?
|
L'ultima persecuzione dei cristiani si ebbe nel 303 d.C. e fu
ordinata da Diocleziano: fu la più lunga e la più spietata.
|
Quante
persone morirono durante le persecuzioni cristiane?
|
Secondo gli studiosi di oggi, durante le persecuzioni cristiane morirono
tra i 10.000 e i
20.000 cristiani, in ogni parte dell'impero romano:
furono crocifissi, bruciati
vivi, sbranati da
animali feroci e sottoposti ad infinite torture.
|
Questo
fermò la diffusione del cristianesimo? |
Questo non fermò la diffusione del cristianesimo che, intorno al 310
d.C., era la religione più diffusa.
Se inizialmente essa fu accolta soprattutto dai poveri e
dagli schiavi, col tempo fu praticata anche dai ricchi e dai
potenti.
|